mercoledì 30 settembre 2009

La narrazione: l'apporto di Bruner

Il più importante autore che si è interessato allo studio delle narrazioni è stato sicuramente Bruner (1990, 1996). Nel corso dei suoi studi egli è giunto a definire quelle che ritiene essere le caratteristiche fondanti del testo narrativo.
Oltre che di sequenzialità l’autore parla di
opacità referenziale. L’idea di base è che la storia non debba essere necessariamente vera, ma verosimile e che non si debba tenere conto nell’analisi della sua coerenza e credibilità della corrispondenza tra ciò che è raccontato e la realtà.
Inoltre i racconti sono guidati dal principio dell’
intenzionalità: i personaggi sono sempre descritti nelle loro dimensioni psichiche e manifestano atteggiamenti, opinioni e intenzioni. Per questo motivo per la comprensione delle storie è richiesta la capacità di cogliere gli stati mentali altrui.
La narrazione, poi, prevede sempre la
rottura della canonicità a causa di eventi inattesi e una serie di sforzi per ripristinare l’originale stabilità.
Infine una storia non può essere “priva di voce”, ma porta sempre con sé la prospettiva del narratore.
Ciò che caratterizza la narrazione, inoltre, è la dialettica che si crea tra due piani fondamentali: quello della realtà o mondo esterno, e quello della coscienza o mondo interno.
Bruner (1990) parla di due diversi scenari: lo
scenario dell’azione e quello della coscienza. Mentre il primo riguarda ciò che accade e a chi,lo scenario della coscienza riguarda ciò che i personaggi e il narratore pensano, provano, percepiscono.

sabato 26 settembre 2009

La narrazione: tentativo di definizione

Uno dei temi teorici fondamentali alla base del progetto che verrà presentato è sicuramente la narrazione.
Senza avere la pretesa di inserire in questo blog tutto ciò che c’è da sapere sulla narrazione cercherò in breve di riassumerne le caratteristiche principali
Essa svolge delle funzioni fondamentali per la vita degli esseri umani, favorendo il perpetuarsi della cultura e riflettendo il mondo interiore dei soggetti.
Nel bambino, in particolare, essa ha un ruolo prioritario per lo sviluppo di tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, sociali e soprattutto è presente in modo pervasivo nella sua vita.
Per giungere ad una definizione esaustiva e chiara del concetto di narrazione è indispensabile prendere in considerazione diversi aspetti.
Per prima cosa una narrazione è individuata da una storia (una sequenza di eventi, legati da rapporti temporali e logici) e da un narratore che la racconta.
La narrazione è vista come un’organizzazione temporale di eventi. Riprendendo gli studi di Stein e Glenn (1979) si può dire che tutte le narrazioni presentano una comune “grammatica”, un’organizzazione temporale simile che prevede diverse categorie legate tra loro da nessi temporali e causali. Il racconto scaturirebbe così da un evento iniziale (cambiamento nella situazione) che farebbe nascere nel protagonista una risposta interna, a livello emotivo e cognitivo. A questo punto il soggetto metterebbe in atto tentativi, cioè azioni concrete per raggiungere il suo scopo, i quali porterebbero a conseguenze, positive o negative in relazione al raggiungimento o meno dell’obiettivo, e ad una reazione emotiva del protagonista, formulata in termini di pensieri ed emozioni.


lunedì 14 settembre 2009

Di cosa si tratta?


Lo strumento presentato e descritto in questo blog nasce come progetto di tesi di una laurea Triennale in Psicologia e, in particolare, in Psicologia della Comunicazione.
L’obiettivo è stato quello di creare un nuovo metodo di Digital Storytelling per bambini e unire tra loro i temi della tecnologia e della narrazione, fornendo ai piccoli un mezzo alternativo e originale per la creazione di storie a gruppi con l’utilizzo delle nuove tecnologie.
L’idea di sviluppare questo tipo di progetto parte dalla volontà di unire il personale interesse per l’infanzia ai temi della Psicologia della comunicazione. Essa nasce da una serie di riflessioni circa la società contemporanea in cui i bambini si trovano a vivere e la conseguente necessità di fornire loro nuove competenze per potersi districare in essa.
L’intenzione è quella di proporre un metodo innovativo che integri la pratica narrativa con le possibilità offerte dal mondo digitale e che fornisca ai bambini la possibilità di creare storie in modo originale e acquisire nuove competenze.